Il volto torvo della Cina. Dalle campagne di sterilizzazione forzata al controllo di massa
Aggiornamento: 26 ott 2020
Lo Stato totalitario fa di tutto per controllare i pensieri e le emozioni dei propri sudditi in modo persino più completo di come ne controlla le azioni. George Orwell.
In seguito all’emergenza Covid-19 la Cina ha confermato di essere una dittatura ammantata di falsa trasparenza, caratterizzata da ogni sorta di repressione, complottismi, censure e destituzioni politiche dove i diritti elementari di opinione, parola, riunione, stampa e religione vengono calpestati. Pechino ha utilizzato tutte le sue forze per gestire l’epidemia, ma lo ha fatto mettendo il bavaglio a medici, funzionari e giornalisti, pur di nascondere la gravità di ciò stava accadendo. A nulla sono serviti gli appelli della popolazione per conoscere la verità, poiché la tutela dell’immagine di grandezza del paese ha avuto la priorità. A trentun’anni dalla protesta di Piazza Tienanmen, la Cina non è diventata il modello di sviluppo e crescita che vuol fare credere al mondo ma è rimasta il regime totalitario del passato.
Durante l’emergenza Covid, Pechino ha nascosto il numero dei morti e ha rallentato e omesso la divulgazione di informazioni di massima importanza. Come il fatto che aveva già effettuato ricerche sul genoma del coronavirus a dicembre scorso. Solo dopo ripetute richieste, il 28 gennaio concedeva un’ispezione all’Oms che dichiarava in seguito l’emergenza sanitaria, manifestando – e qui siamo all’assurdo – “rispetto e gratitudine” nei confronti del governo cinese. Certo, siamo tutti grati alla Cina di aver diffuso un virus così simpatico e di aver mentito al mondo intero.
L’impero della sorveglianza La più grande dittatura digitale del mondo. Se le nuove tecnologie servono per migliorare la vita delle persone, questo non vale certo per il popolo cinese. Nel paese del dragone, big data e algoritmi vengono utilizzati per sorvegliare i cittadini e per calcolare il loro “credito sociale”. Spiati in ogni loro gesto, identificati attraverso telecamere di sorveglianza e giudicati e redarguiti da anonime voci diffuse da altoparlanti installati in ogni dove, grazie a un sistema di riconoscimento facciale, a ogni individuo sono collegati dati medici, fiscali, finanziari e giuridici. Il sistema del “credito sociale” è stato istituito nel 2014 e consiste nel decurtare punti da un capitale iniziale attribuito a ciascun cittadino che non si comporti a dovere. Se il punteggio è buono, si potrà circolare liberamente, prendere un aereo, accedere ai servizi, al credito bancario, evitare lunghe attese per le visite mediche, …; in caso contrario, si incapperà nel pagamento di ammende oppure in limitazioni delle libertà personali come la detenzione domiciliare. Non comportarsi bene significa, ad esempio, fumare su un treno, portare fuori il cane senza guinzaglio, effettuare pagamenti in ritardo, …
Per il Partito Comunista questo sistema migliorerà il comportamento della popolazione e delle aziende – anch’esse sottoposte a severi controlli e a un “punteggio sociale”. Con l’avvento del Covid, alcune restrizioni erano state allentate, per poi essere ripristinate a emergenza conclusa. Conclusa… si fa per dire.
Sorveglianza genetica e intelligenza artificiale In barba ai diritti umani, da anni il governo cinese conduce una campagna di sterilizzazioni forzate nello Xinjuang, per controllare la crescita della popolazione musulmana uigura. Gli uiguri sono controllati da intercettazioni telefoniche e da sofisticatissimi software di riconoscimento facciale che si avvalgono dell’intelligenza artificiale. Si stima che circa un milione di individui appartenenti a questa etnia sia rinchiuso in campi di internamento – che Pechino definisce “centri di formazione professionale”. Insomma al Partito Comunista Cinese, sarà per via delle loro antiche spinte indipendentiste, questi tizi non piacciono. Ma non gli vanno nemmeno a genio i buddisti e i taoisti, ai quali provvede sistematicamente a demolire i templi, né le chiese e le croci e l’aria che tira a Hong Kong. Il PCC perseguita tutti i credo che non siano quello del partito e, in particolar modo, i sostenitori della democrazia. La mania di controllo di Pechino trova altresì riscontro in software creati per analizzare le emozioni, che potrebbero tradire un eventuale criminale o un lavoratore che non è più efficiente perché sopraffatto da stress, ad esempio. Di questo passo e con queste premesse, non sarebbe azzardato pensare che i cinesi potrebbero ritrovarsi ad avere a che fare con una Polizia del pensiero!
E' meglio la peggiore delle democrazie della migliore di tutte le dittature. Sandro Pertini.
Rapporti commerciali Cina-Europa Malgrado la Cina sia una minaccia per i diritti umani del mondo intero, l’Europa, con molta diplomazia, per non compromettere i negoziati in atto, fa poco e niente. L’Italia, da parte sua, con Conte e Di Maio si è aperta al paese del dragone per la nuova Via della Seta. Apertura voluta, prima ancora, quando varie società cinesi avevano acquisito quote significative in aziende private e pubbliche come Pirelli, Ansaldo Energia, Cdp Reti, … e del porto di Vado Ligure che nel 2016 diventava proprietà per il 40% della China Ocean Shipping Group Company. Solo nel 2018, i rapporti tra Cina e Italia ammontavano a 44 miliardi di euro, dei quali il 40% nella sola Lombardia. Nel 2019 erano le aziende italiane controllate da gruppi cinesi erano più di 700. Se è vero che il nuovo afflusso di capitali ha portato indubbi benefici, è anche vero che ha avuto la priorità sulla valutazione dei rischi, certamente sottostimati. Ma pecunia non olet, né per il privato né per lo Stato. Last but not least, la questione del 5G (che ha sancito una sorta di guerra fredda tecnologica tra Cina e Stati Uniti) il cui fornitore di servizi in Italia, fino a qualche giorno fa, avrebbe dovuto essere la società cinese Huawei – salvo poi un ripensamento, chissà se definitivo, di Tim. Anche in questo caso i rischi non mancherebbero, nello specifico parliamo di una potenziale minaccia della sicurezza nazionale nonché di un possibile spionaggio industriale – dal momento che la gestione delle reti 5G presenta vulnerabilità che nelle precedenti tecnologie erano trascurabili.
La grande Cina è ormai leader nello sviluppo dell’intelligenza artificiale – che ritiene determinante per il futuro della competizione globale, militare ed economica e per il controllo del paese –, e ha già colmato il gap con gli Stati Uniti. Mentre Pechino sta sviluppando un piano multimiliardario per il settore, Washington si ritrova con molta volontà, altrettante capacità ma poche risorse.
Tuttavia, malgrado un livello tecnologico elevatissimo, le tasche piene di soldoni e il controllo assoluto che detiene sui cittadini del paese, il dragone non è riuscito a impedire che una merdina di pangolino infettasse più di 12 milioni di persone nel mondo.
Sitografia
https://www.wired.it/attualita/politica/2020/02/13/coronavirus-cina-dittatura-censura/?refresh_ce=
https://www.lastampa.it/esteri/2020/06/02/news/coronavirus-per-l-oms-la-cina-nascose-i-dati-all-inizio-della-pandemia-1.38919724
https://www.ereticamente.net/2020/04/la-cina-si-posiziona-in-un-mondo-che-nemmeno-orwell-avrebbe-immaginato-alexandre-aget.html
https://www.ilmessaggero.it/mind_the_gap/cina_aborto_sterilizzazione_donne_uigure_genocidio-5318778.html
https://www.financialounge.com/news/2019/03/01/intelligenza-artificiale-cina/
https://www.filodiritto.com/i-piani-della-cina-sullintelligenza-artificiale-nel-report-del-cnas
https://www.ilpost.it/2020/02/06/europa-diritti-umani-cina/
https://forbes.it/2019/03/09/via-della-seta-quanto-investe-davvero-la-cina-in-italia/
https://www.panorama.it/economia/xi-jinping-italia-via-seta-soldi-investimenti-europa
https://www.ilsole24ore.com/art/come-cina-usa-l-intelligenza-artificiale-controllare-uiguri-ABhvE8oB
https://www.secoloditalia.it/2020/04/cina-imperdonabile-troppi-dimenticano-sempre-che-e-una-dittatura-comunista/