Obscura, 15 racconti dall'Africa nera
Aggiornamento: 26 ott 2020
La storia ha le sue verità, e così la leggenda. La verità della leggenda ha una natura diversa da quella storica. La verità della leggenda è l’invenzione che diviene realtà. (Victor Hugo)
Miti e leggende hanno fatto la loro comparsa agli albori del mondo entrando nel patrimonio culturale dei popoli di ogni latitudine. Oggi hanno perduto valore e sono quasi scomparsi, ma in alcuni luoghi del pianeta conservano la loro vitalità. Come in Africa, l’Africa animista, un mondo compenetrato di magia in cui risuonano gli echi di antiche credenze.
L’animismo si esplica nella mediazione tra l’entità umana e quella invisibile. Accanto alla dimensione reale scorre quella intangibile, popolata di spiriti e antenati che ritornano, permeata di energia duale e magia - che, se virata all’esercizio del male, si definisce stregoneria. Quest’ultima, nel continente nero, un fenomeno diffuso e radicato, peraltro oggetto della riflessione antropologica.
La varietà storica, socio-antropologica e culturale del continente è dunque percorsa da un filo, sottile ma resistente, che accomuna i suoi popoli: la credenza nella magia.
Questo libro ha tratto ispirazione dalle storie suggestive (e improbabili) che ho raccolto nell’Africa nera, dove vivo vari mesi l’anno da molto tempo. Storie che si tramandano oralmente di generazione in generazione, nei villaggi sperduti quanto nelle città, che forse si sono plasmate nel corso del tempo finendo per divergere dalla versione originale ma che hanno mantenuto intatta la morale che si erano prefissate di trasmettere.
L’universo di Obscura è regolato da sue proprie leggi e meccanismi. Sortilegi, incantesimi, eventi infausti o miracolosi si susseguono in uno spazio dai confini dimensionali relativi. In ogni storia si dispiega il dualismo bene-male, l’ordine prestabilito delle cose viene sovvertito o ristabilito e, talvolta, sancito dalla legge del contrappasso.
15 racconti impregnati di magia e stregoneria - pratiche onnipresenti nell’animismo africano - nei quali fanno capolino personaggi inquietanti ed entità ultraterrene. I primi sono gli attori mistici: féticheur (figure che utilizzano il feticcio per imbastire i loro riti magici; pratiche che si definiscono “positive” come quelle di guarigione, ad esempio, oppure “negative” quando virano di fatto alla stregoneria), marabout (assimilabili ai féticheur ma di fede islamica, che dunque si avvalgono dell’utilizzo del Corano e non del feticcio) e streghe e stregoni (figure votate all’esercizio selettivo del male, con o senza l’impiego del feticcio). Quanto alle entità ultraterrene, si tratta di djinn (spiriti di natura ambivalente) e di antenati defunti, i quali, pur dimorando nell’aldilà, interagiscono con il mondo terreno.
L’ambientazione è fedele alle testimonianze raccolte e tocca vari paesi dell’area occidentale del continente, per lo più Burkina Faso, Costa d’Avorio e Benin. I nomi dei personaggi e la loro caratterizzazione sono invece frutto della mia fantasia, sebbene essi esprimano il loro punto di vista e non il mio.
Poiché queste storie sono state tramandate oralmente, non si conoscono con precisione i momenti storici in cui si sarebbero svolti i fatti. Ho scelto di dar voce a quelle relativamente recenti in modo da riuscire a elaborare scenari coerenti e verosimili.
La scelta di pubblicare 15 racconti non è stata casuale. Benché ne avessi a disposizione molti di più, ho optato per un numero che avesse una valenza simbolica.
Il numero 15 per le civiltà matriarcali antiche rappresentava la luna (simbolo della notte) e la donna (personaggio che nel contesto magico-stregonico fa la parte del leone).
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